Periodico telematico di Storia e Scienze Umane

Numero 2
(27 gennaio 2003)

Editoriale


Inaugurando il secondo numero di Storiadelmondo, è parso interessante tracciare alcune linee interpretative relativamente alla figura dell’intellettuale.
Al pari dello storico per Internet, figura che era stata delineata, ed auspicata, nella prospettiva di una maggiore divulgazione di particolari tematiche storiche, insieme alla più precisa figura del “medievista di Internet1”, la figura dell’intellettuale per Internet, o intellettuale multimediale, può essere confrontata per la sua importanza con quella del nuovo storico multimediale. Questa evoluzione rappresenta un punto di arrivo importante per la diffusione della conoscenza, in quanto pone in evidenza una presa di coscienza e consapevolezza dello strumento multimediale a fini didattici; contemporaneamente rappresenta un fondamentale punto di partenza per la nuova ricerca, sia essa storica, filosofica, filologica, ecc., che potrà avvalersi della Rete per le necessità di reperimento bibliografico e documentario, rendendo anche possibili, come in parte già avviene, e sempre più frequenti gli scambi culturali ed interculturali.
Internet, dunque, si rivela sempre più una fonte necessaria, utile per i fruitori ed anche entusiasmante per chi vi si dedica, cercando di rendere la Rete un mezzo di diffusione culturale2.
Volendo dare un benché minimo contributo nella definizione di ‘intellettuale’, era impossibile prescindere dall’esperienza medievale. Pertanto il primo articolo, a cura di Claudio Attardi, propone un percorso guidato attraverso il pensiero e le opere di alcuni grandi intellettuali dell’Età di mezzo, tra cui filosofi come Pseudo Dionigi ed Anselmo d’Aosta, teologi come Bonaventura da Bagnoregio e Tommaso d’Aquino, santi come Caterina da Siena e Francesco d’Assisi, nonché il Sommo Poeta Dante Alighieri.
Il secondo articolo, a cura di Raffaella Leproni, propone l’analisi del rapporto esistente fra la Waste Land di T. S. Eliot e la Tempesta di Skakespeare. T. S. Eliot nel suo lavoro recupera i valori della tradizione per costruire la modernità e, ripercorrendo l’opera di Skakespeare, crea la sua come originale. Dunque, la figura del grande poeta inglese è funzionale alla definizione dell’intellettuale, interpretato anche in chiave moderna, ed aiuta a tracciare il filo conduttore fra l’epoca moderna del Cinquecento e Seicento inglese e la contemporaneità dell’America a cavallo degli ultimi due secoli.
Nel terzo articolo, la scrivente, venuta in possesso casualmente di uno dei più artistici e delicati romanzi italiani, Il Romanzo di Abbazia di Lucio D’Ambra, un raro esemplare del 1937, ne ripercorre le tappe fondamentali alla luce di un profondo sentimento d’amor patrio che lega la trama del racconto e ne chiude le fila nella romantica conclusione, con la speranza di rendere, ad un intellettuale del primo Novecento, quasi del tutto obliato, un giusto e meritato riconoscimento del suo valore artistico e storico.
Il quarto articolo, a cura di Deborah Fogliani, partendo dall’analisi dell’ultima opera incompleta di Italo Calvino, Lezioni americane, giunge ad esaminare i contenuti di questo testo alla luce delle attuali conoscenze informatiche e necessità intellettuali per un’ampia diffusione della cultura, anche attraverso il mezzo multimediale. L’autrice definisce i concetti di “visibilità”, di “leggerezza”, di “molteplicità”, di “esattezza” e di “rapidità”, già messi in risalto da Calvino, come imprescindibili per tutti coloro che intendano cimentarsi con un lavoro di scrittura, sia esso di stampo giornalistico, letterario o di web writing.
Il secondo numero si chiude con un’interessante recensione, a cura di Elena Baldassarri, di Giancarlo Monina, Il consenso coloniale. Le Società geografiche e l’Istituto coloniale italiano (1896-1914). L’autrice pone in evidenza, seguendo la traccia di Monina, il ruolo svolto dalle associazioni geografiche e coloniali nella costruzione del consenso coloniale nel periodo tra la sconfitta di Adua e l’inizio della Prima Guerra Mondiale e, dunque, analizza le posizioni ideologiche delle società geografiche ed i legami con il movimento colonialista, nonché la loro influenza sull’opinione pubblica italiana.

Il Direttore

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1. A. Gambella, Realtà e prospettive del medioevo in rete: l’esempio italiano. (Rassegna Storica online, 3, 2001).
2. Liberamente tratto da Internet e Storia, (a cura di R. Fidanzia e A. Gambella), Introduzione, pagg. 6-7, Quaderni del Medioevo Italiano Project, Drengo, Roma 2002.


< http://www.storiadelmondo.com/2/editoriale.htm > in Storiadelmondo, n. 2, 27 gennaio 2003.

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